Detenuta scrive in versi a chi le ha ridato il sorriso
Un articolo de La Nuova Sardegna del 26 ottobre '16
SASSARI. Quanto vale un sorriso? Per una detenuta nel carcere di Bancali il sorriso ritrovato, anche se dietro le sbarre, vale una poesia dedicata ai volontari della Casa della Fraterna solidarietà che nei giorni scorsi le hanno consegnato la dentiera. Un regalo, come gli altri quasi 700 fatti dall’associazione di volontariato guidata da Aldo Meloni a poveri e a persone che, pur non vivendo in condizioni di miseria, non possono permettersi di affrontare la spesa per le cure dentistiche.
Un regalo preziosissimo soprattutto per Angela (non è il suo vero nome) che ha voluto ringraziare chi ha realizzato il lavoro che le ha restituito il sorriso: il dentista Paolo Usai e l’odontotecnico Gavino Dettori. Entrambi lavorano gratuitamente per la Casa. «Ciao cari Paolo e Gavino – ha scritto la detenuta – spero che voi stiate bene come me. Qui il tempo passa lento ma passa. Vi penso sempre e per questo motivo ho scritto una poesia per voi». Quindi i versi, semplici e pieni di gratitudine: «Grazie per avermi guardato, grazie per avermi sorriso, grazie per avermi dato una speranza che io credevo persa, grazie per essermi stati vicino, grazie per avermi dato la possibilità di sorridere ancora. Vi voglio bene».
«Ora vi lascio ma non mi dimenticherò mai di voi – conclude Angela –. Grazie ancora di tutto. Il tempo cura le ferite e anche io uscirò guarita da questa sofferenza. A presto, perché quando uscirò sarò sempre una vostra cliente se mi vorrete.
«Se è vero che il carcere dovrebbe essere un luogo non solo di pena, ma anche un mezzo per migliorare le persone detenute – ha commentato Aldo Meloni – occuparsi di loro dall’esterno può essere un piccolo aiuto per raggiungere il non facile obiettivo».
«A mia volta, come responsabile della’associazione Casa della Fraterna solidarietà – ha aggiunto Meloni – ringrazio vivamente don Gaetano Galia per avere attivato il nostro non agevole intervento in favore di un caso con motivazioni da lui valutate di particolare attenzione e i nostri attuali due (solo due, purtroppo) generosissimi professionisti volontari con i quali in virtù del loro impegno, aggiunto alla loro normale attività professionale, fra l’altro stiamo per raggiungere l’impensabile meta delle 700 dentiere». «Il rammarico – conclude
Aldo Meloni – è per le tante persone in attesa, alle quali rivolgiamo le nostre scuse ricordando che noi non siamo una istituzione pubblica ma dei semplici cittadini che si adoperano, nei limiti delle loro possibilità, per lenire le tante, troppe situazioni di indigenza e di disperazione».