E’ Natale anche per i bambini meno fortunati e per chi vive incondizioni di disagio economico. Ed è per questo che ogni anno alla Casa della Fraterna Solidarietà vengono donati una montagna di regali natalizi per i più piccoli. Tutti in fila, trepidanti ed emozionati, decine di bambini hanno varcato la soglia dell’associazione presieduta da Aldo Meloni per ricevere i regali che Babbo Natale ha riservato per loro.
Stringono fra le mani, forte forte, le letterine che hanno scritto nelle ultime settimane, con la speranza che quel gioco tanto desiderato non rimanga un sogno. C’è Alessia che non sta più nella pelle quando stringe fra le braccia quel morbidissimo cagnone di peluche che aveva tanto desiderato. Non c’è tempo da perdere. Le volontarie si armano di sorrisi e pazienza e cominciano le danze. È ora di scartare tutti i regali, nuovi di zecca, luccicanti come i pattini che ha ricevuto Fabrizio, otto anni,o la bambola “ballerina” che Carla si è portata a casa. E poi ancora i giochi di società, le tombole, le carte da gioco e una valanga di libri per tutt i gusti. E per i neonati volontari dell'associazione hanno pensato bene che alcune confezioni di pannolini usa e getta e barattoli di omogeneizzato avrebbero fatto contente le mamme e i papà. Occhi stupefatti di fronte a quella montagna di giochi che neanche si aspettavano di vedere. Ehsi,il Natale possiede un potere strano. Riesce a ridare al cuore un battito di pura gioia infantile, nonostante le difficoltà quotidiane.
Una nota di ottimismo viene dal presidente della Casa della Fraterna solidarietà. «Ho la convinzione che proprio i momenti più difficili siano quelli durante i quali si mostra una maggiore sensibilità verso chi si trova in profonda indigenza -spiega Meloni -. Potremmo dire che sono più spesso i poveri ad aiutare i poveri, togliendosi certamente non molto, quello che comunque non cambierà la loro condizione, ma che probabilmente servirà a dare un minimo di conforto a chi ha ancora meno». Ogni anno – sottolineano i tanti volontari - la distribuzione dei doni assume un valore importante nonostante i problemi crescano e gli indigenti in città siano sempre più numerosi. «La sensibilità non deve esserci esclusivamente a Natale - dicono - ma, inutile nasconderlo, è un giorno particolare in cui ci si sente più soli.
Partiamo dal Natale per creare una nuova speranza che ci accompagni tutto l’anno senza dimenticare i volontari, pilastro dell’associazione che ogni giorno si trasforma in un market della solidarietà. Indossano i gilet della Casa della fraterna solidarietà, uomini e donne, chi già in pensione, chi disposto a trovare un ritaglio di tempo tra lavoro e famiglia, pur di dedicarsi agli altri, pur di fare qualcosa di giusto». E davanti ai sorrisi sdentati degli anziani,che devono fare i conti ogni mese con la pensione
minima e alla fine perdono sempre, o di fronte a giovani madri che trascinano passeggini per mezza città, purdi arrivare allo sportello di corso Margherita di Savoia, questi volontari trovano l'energia per portare avanti un progetto ambizioso: dare da mangiare tutti i giorni ai nuovi e ai vecchi poveri della città, senza chiedere documenti, senza fare firmare nulla. E non solo a Natale.