C'è un “pacco” per te

Dal 23 ottobre chiunque versi in stato di necessità può ricevere in forma assolutamente anonima un aiuto concreto in generi alimentari, l'emergere di nuove povertà, che si sommano drammaticamente alle preesistenti, ha toccato profondamente l'animo di un gruppo di persone, spingendole a costituire un'associazione per dar sollievo alle necessità primarie dei vecchi e nuovi bisogni. A partire dallo scorso 23 ottobre, nei locali di Corso Angioy 16, vengono distribuiti quotidianamente (quantomeno, sei giorni alla settimana) pane, latte, ed altri generi alimentari a lunga conservazione che non abbiano bisogno di celle o banchi frigo (anche il latte pertanto non potrebbe essere quello di giornata) a chiunque si presenti presso i locali dell'associazione, consentendo in tal modo il consumo di quanto ottenuto nell'intimità della propria abitazione. A nessuno sono chiesti il nome, la ragione del bisogno o le sue idee. Si vuole evitare che il comprensibile pudore produca digiuni silenziosi, a volte drammatici. I volontari, con semplicità, sorridono a tutti e porgono il sacchetto della solidarietà. L'opera attiva si svolge in sintonia, senza sovrapposizioni, con le altre associazioni benefiche, in particolare con la Caritas Diocesana e con le Vincenziane. Rispetto ad esse ci si vuole rivolgere anche ad una platea molto più ampia e difficile da raggiungere: quella delle nuove povertà, presso cui non rare sono remore a rivolgersi a strutture confessionali. Non appena si reperiranno altri spazi, oltre al cibo saranno offerti anche capi di vestiario (nuovi, fine serie od anche seminuovi) e saranno erogate cure mediche dentarie. L'Associazione ha già ottenuto l'iscrizione all'Albo Regionale del Volontariato diventando in tal modo ONLUS. Questo consente, laddove ritenuto utile dagli interessati (sia privati e aziende), di attivare le facilitazioni fiscali previste dalla Legge 80/2005 (il cui slogan è “+ dai - versi”) che permette per le donazioni sia in denaro sia in natura di ottenere una deduzione fiscale del 10% del reddito annuo, con un tetto di 70.000 euro. A ciò si affianca la disposizione agevolativa prevista dall’art. 13, comma 2, del Decreto Legislativo n. 460 del 1997, che consente alle aziende di cedere alle ONLUS derrate alimentari alla cui produzione o scambio è diretta l'attività dell'impresa, altrimenti destinate all'usuale eliminazione dal circuito commerciale, senza che il valore normale delle stesse venga considerato fra i ricavi dell'impresa medesima. Sabato 21 ottobre Aldo Meloni, promotore e presidente della “ Casa della fraterna solidarietà”, ha fatto da anfitrione al numeroso pubblico intervenuto per l'inaugurazione ufficiale dell'iniziativa. Molti i personaggi della vita pubblica: Alessandra Giudici, presidente della Provincia, Cecilia Sechi, assessore comunale alle Politiche sociali, don Francesco Soddu, della Caritas diocesana (che ha benedetto i locali), don Giancarlo Zichi, i rotariani del “Sassari Nord”, Vincenzo Picci, Michele Poddighe , Leonardo Tilocca, Emilio Facci, Andrea Fiore, Giampiero Delogu, Rinaldo Carta, accompagnato dalla signora Anna Clara. E poi Carlo Sardara e Paolo Puddinu, del Rotary “Sassari Silki”. L'assessore comunale Michele Malanga e tanti altri protagonisti della vita pubblica sassarese. La “ Casa della fraterna solidarietà” presieduta da Aldo Meloni, vicepresidente Giancarlo Lucci. Soci fondatori: Aldo Meloni, Leonardo Tilocca, Antonello Cesaraccio, Giampiero Delogu, Gianfranco Favini, Settimo Romolo Tilocca, Carlo Sardara. I trenata volontari che ogni giorno, dal lunedì al sabato (ore 9-11) distribuiranno i pacchi viveri sono coordinati da Gigi Noce. Un nuovo tassello si aggiunge quindi al mosaico della solidarietà a Sassari.


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