
Nel corso dell’anno fila continua davanti alla sede di corso Margherita di Savoia
Durante le feste consegnate dalle 300 alle 500 buste piene di viveri al giorno
Il regalo di Natale che lo ha commosso di più è stato un sms di ringraziamento da parte di una coppia alla quale nel corso del 2014, la “Casa della fraterna solidarietà” aveva pagato il riallaccio dell’acqua dopo un anno di attesa e con i disagi che chiunque può immaginare in una famiglia con bambini piccoli. Per Aldo Meloni, quel messaggino inviato da uno dei “suoi” protetti vale più di un oggetto prezioso. «Perché so che anche un sms è un costo per queste persone – spiega il patron dell’associazione –, ma il desiderio di ringraziare è stato più forte».
Come l’anonimo padre di famiglia, che vive con dignità la sua nuova povertà dopo avere perso il posto di lavoro, durante le festività di fine anno tante altre persone hanno portato in dono ai volontari della Fraterna Solidarietà il loro semplice ringraziamento perché di più non potevano permettersi. «Per il resto – racconta Aldo Meloni, tracciando un bilancio dell’anno appena concluso – abbiamo continuato a consegnare dalle trecento alle cinquecento buste contenenti generi alimentari di prima necessità ». Per un totale che varia dalle novantamila alle centocinquantamila buste consegnate nel corso del 2014 ad altrettante famiglie in difficoltà, «quasi tutte sarde» precisano alla Casa. Si tratta di sassaresi, ma anche di residenti nei centri della provincia che si vergognano a rivolgersi ai servizi sociali e sanno che in corso Margherita di Savoia nessuno chiederà loro i documenti o spiegazioni. I volontari non chiedono niente, perché preferiscono consegnare una busta a chi non ne ha bisogno piuttosto che rischiare di scoraggiare dal farsi avanti chi di quei viveri ha necessità.
Ovviamente, Aldo Meloni e i volontari qualche accertamento sul reale stato di bisogno delle persone che chiedono aiuto sono costretti a farlo quando devono acquistare unabombola di gas, oppure quando devono pagare le bollette arretrate per far riaccendere la luce o per far scorrere di nuovo l’acqua nelle case dove i servizi erano stati interrotti per morosità. «In questi casi chiedimo chi è il referente ai Servizi sociali – spiega Meloni –, ma spesso non c’è bisogno di farlo perché sono proprio gli assistenti sociali a chiederci di intervenire. Loro non hanno più fondi e si rivolgono a noi, che ci troviamo a fare il bancomat del Comune».
Nel 2014, la Casa della Fraterna Solidarietà ha saldato oltre cinquantamila euro di debiti, ha pagato migliaia di medicine in fascia C, ha consegnato capi usati di abbigliamento due volte la settimana per cinquantaduesettimane. In piena estate è stata consegnata la cinquecentesima dentiera nel piccolo ambulatorio dentistico allestito nei locale «ma presto – annuncia Aldo Meloni – consegneremo la dentiera numero 600». La fraterna solidarietà in corso Margherita di Savoia è unsorriso a 19.200 denti...
A dicembre due giorni tra sport, cultura, moda e artigianato Ballo delle debuttanti per aiutare la “Casa” di Aldo Meloni
SASSARI. Trentacinque anni di attività e impegno nel campo del sociale, della cultura e dello sport. È questo traguardo che l’Aics, con il presidente Franco Cassano, si appresta a festeggiare con una due giorni che si terrà il 6 e 7 dicembre prossimi. «Una manifestazione che vuole rappresentare un compendio di quello che abbiamo fatto finora», afferma Cassano, alla guida stabilmente da annidel comitato provinciale dell’Associazione italiana cultura e sport. In bilancio c’è innanzi tutto la soddisfazione di aver creato un ormai consolidato punto di riferimento per i giovani nella sede di via Cedrino 3, a Latte Dolce. Dove l’Aics svolge una delle sue attività istituzionali, quella dei corsi di formazione e, soprattutto, a sostegno dell’inserimento di giovani disagiati tramite una costante collaborazione con l’ufficio regionale di giustizia minorile. «Corsi attivi su Cagliari e Olbia, mentre per Sassari siamo ancora in attesa di autorizzazione, che ci auguriamo possa arrivare al più presto», afferma il presidente Cassano. Così i ragazzi possono, attraverso l’apprendimento di discipline varie (dai corsi e tirocini d’informatica al fitness fino a quelli per istruttore sportivo), costruirsi un futuro lavorativo. «Sempre nel solco delle attività a favore delle fasce giovanili, apriremo uno sportello di orientamento al lavoro che sarà guidato da esperti del settore e ci siamo accreditati in Regione per il programma Garanzia Giovani, promosso dall’Unione europea – aggiunge Cassano – che prevede interventi a favore di quanti, tra i 15 e i 29 anni, non hanno occupazione e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione». Inoltre l’Aics ha aperto, sempre in via Cedrino, spazi per la creatività giovanile dove si svolgono laboratori artigianali, corsi di informatica e lingua inglese, attività ludico sportiva e doposcuola. E, infine, ma non meno importante, è l’azione a supporto di imprese dell’artigianato isolano, con la costituzione dell’’Associazione Sa Bottega, che ora si sta allargando all’agroalimentare con i suoi prodotti tipici.
Risultati che saranno messi in luce nel corso dell’anniversario dell’associazione. Che sarà anche una manifestazione di solidarietà, poichè l’Aics con i suoi circoli lavora anche nel sociale, nei confronti di chi sta vivendo un momento di difficoltà in questo pesante periodo di recessione. Nella prima giornata che si aprirà sabato 6 dicembre, infatti, alle 21,30, si terrà il “Gran Ballo delle debuttanti” in collaborazione con la Casa della Fraterna Solidarietà diretta da Aldo Meloni, occasione creata per mettere in vendita abiti da sposa il cui ricavato andrà a favore dei bisognosi a cui l’associazione offre ogni giorno cibo e generi di prima necessità. Ballo preceduto da una sfilata di moda con le creazioni di stilisti sardi. Un casting per modelle dai 16 anni in su si terrà martedì (ore 10-13, 16-20) in via Cedrino 3. Domenica 7 dicembre la chiusura con un convegno sulla collaborazione con l’ufficio regionale della giustizia minorile, a cui parteciperà il presidente nazionale Aics, Bruno Molea, deputato e segretario della commissione di vigilanza Rai e Marco Di Lello, della commissione parlamentare antimafia. Poi momenti di sport, musica ed esposizioni di artigianato.
La Casa della Fraterna Solidarietà inaugura lunedì un market di beneficenza alle Gallerie Auchan
Abiti vintage in cambio di cibo e oggetti utili alle centinaia di persone che ogni giorno fanno la fila alla Casa della Fraterna Solidarietà. L’iniziativa è dell’associazione di corso Margherita di Savoia che, da lunedì 3 fino al 23 novembre, grazie alla collaborazione e disponibilità delle Gallerie Auchan, aprirà uno spazio per uno scambio all’insegna della generosità verso i più bisognosi.
Il “Vintage Solidarity Shop” nasce sul modello dei charity shop inglesi di consolidata tradizione(il primo nacque nel Regno Unito nel 1941) ma per la città è una novità assoluta. «In pratica si tratta di un baratto – spiega Aldo Meloni, presidente della onlus Casa della Fraterna Solidarietà –. Ci saranno a disposizione abiti di tutte le fogge, compresi settanta abiti da sposa, completamente nuovi. Abiti per cibo, che è sempre più necessario e che non basta mai in una città che sta diventando sempre più povera e affamata». Anche perché, purtroppo il Banco alimentare da un anno è bloccato e « non può più rifornire le associazioni caritatevoli visto che l’Agea non consente di recuperare le eccedenze delle produzioni a livello europeo – ha proseguito Meloni –. Perciò ci affidiamo alla generosità dei sassaresi e di quanti vorranno, con la loro presenza al charity shop delle Gallerie Auchan, che ci hanno concesso lo spazio con grande sensibilità, dare un loro contributo».
SASSARI. Doveva essere la festa per la consegna della dentiera numero 500 ma i dentisti e l’odontotecnico che hanno compiuto il piccolo miracolo di generosità hanno voluto fare una sorpresa ad Aldo Meloni, presidente della Casa della Fraterna Solidarietà. E hanno consegnato anche la protesi numero 501 a una paziente in lista d’attesa. Come dire che la solidarietà non si ferma. Il presidente della Casa della Fraterna Solidarietà ha potuto annunciare con orgoglio: «abbiamo restituito il sorriso ai nostri poveri». Oltre a chi ha ricevuto la dentiera, ieri mattina Meloni era il più felice. E aveva tutte le ragioni per esserlo, lui che dopo avere raccolto e consegnato provviste a migliaia di persone che non hanno il necessario per mangiare, da qualche anno ha deciso di occuparsi anche di tutti coloro che non riescono ad ottenere una protesi dal servizio sanitario.
Ieri mattina, nei locali dell’associazione, ai festeggiamenti per questo importante traguardo hanno preso parte il sindaco Nicola Sanna, la presidente della Provincia Alessandra Giudici e l’assessore comunale alle Politiche sociali Grazia Manca. C’erano ovviamente i dentisti Paolo Usai e Dario Bonelli che, in sinergia con l’odontotecnico Gavino Dettori, collaborano gratuitamente con l’associazione nel progetto che ha già restituito il sorriso a cinquecento persone in difficoltà. I dentisti si alternano nelle visite, mentre Gavino Dettori realizza tutte le protesi grazie al materiale fornito dalla Onlus sassarese.
La loro ricompensa? «Il sorriso dei nostri pazienti» risponde per tutti Paolo Usai. Il più commovente è stato quello di una insegnante ridotta in povertà dal marito che la maltrattava e che aveva rinunciato a insegnare per non spaventare i bambini con la sua bocca sdentata. E che adesso, grazie alla generosità e professionalità dei volontari, può riprendere a sorridere e a sperare.
Tante le persone che ogni giorno si rivolgono all’associazione per avere una dentiera: giovani donne con difficoltà economiche, per la società diventate “brutte” perché senza denti, e che erano depresse. Sono state aiutate. C’è stato perfino un detenuto del carcere di Bancali che, una volta alla settimana, utilizzava i permessi premio per una “ritoccatina”alla protesi.
Il signor Giovanni, al quale ieri mattina è stata consegnata la dentiera, ora può masticare senza problemi. L’uomo si è precipitato davanti allo specchio. «Non ci posso credere – ha detto commosso – posso tornare a sorridere senza mettere la mano davanti alla bocca». È stato lui il 500esimo a riceverla in dono, seguito da Maria (nome di fantasia) che si è rivolta alla Onlus perché, senza denti, si vergognava a sostenere i colloqui di lavoro.
Per avere una dentiera, infatti, anche con un reddito ridotto a zero, è necessario sborsare alla Asl o all’Azienda mista non meno di 600 euro. Attualmente, in Sardegna, le protesi ortodontiche non sono inserite tra i Servizi elementari di assistenza (Lea). Nessuno può negare le gravi conseguenze per la salute di chi non è in grado di masticare: denutrizione, problemi di digestione. Eppure, nonostante la Regione non paghi le dentiere, sostiene le cure le malattie causate dalla cattiva masticazione. Una contraddizione che ha conseguenze devastanti per tantissimi sardi. Non ha esitato a denunciare questo grave problema, il presidente Aldo Meloni, che ogni giorno vive a stretto contatto con i poveri di Sassari.
L’associazione, in media, consegna giornalmente 500 buste della spesa ad altrettante famiglie. «Chi è povero e sdentato, e si rivolge alla Asl o all’Azienda mista chiedendo una dentiera, si sente rispondere che deve pagare centinaia di euro - spiega -. Questa grave carenza, fino a qualche anno fa, mi era ignota. È stata una signora che, rivolgendosi a noi telefonicamente, ci ha prospettato la sua necessità di una dentiera, che le era stata rifiutata sia dall’Azienda mista che dalla Asl. La mancanza totale o parziale della dentatura è un handicap grave. Ma è anche una sofferenza facile da cancellare. Il risparmio nei costi della sanità si può ottenere migliorando l’efficienza, non con dolorosi e umilianti tagli nelle prestazioni essenziali».
Articolo di Sassari Notizie del 3 maggio 2014
SASSARI. Una giornata dedicata alla solidarietà, ai giovani e all'importanza dell'impegno verso gli altri: grazie a una una serie di iniziative Patch Adams, il “Dottor sorriso” sarà il prtagonista di un incontro con i giocatori biancoblù. La manifestazione si svolgerà venerdì 9 maggio al PalaSerradimigni. L’ospite d'onore dell'evento sarà il dottor Hunter Patch Adams, noto nel mondo come "il medico del sorriso" e reso famoso da un celebre film dedicato al suo personaggio e interpretato dall’attore Robin Williams. Al Palazzetto dello Sport ad accoglierlo ci saranno i clown dell’associazione HappyClown e il roster della Dinamo Basket, che insieme daranno vita ad una scherzosa partita di basket. Questo momento giocoso e allegro, sarà preceduto da una breve presentazione delle associazioni coinvolte nell'iniziativa e degli ospiti d'onore della manifestazione, Patch Adams e la Dinamo Basket, che in modo libero e personale, racconteranno la propria esperienza di vita.
Il Dottor Sorriso, americano, pioniere di missioni umanitarie in zone di guerra e fondatore del “Gesundheit Institute” (un ospedale che negli Stati Uniti offre assistenza sanitaria gratuita) è un medico ma anche un grande comunicatore di valori come la pace, la solidarietà e l’accoglienza del prossimo e che a Sassari offrirà testimonianza diretta di una vita dedicata alla cura e all'amore verso gli altri. Un missionario della gioia, attraverso una filosofia che ha le sue fondamenta nello straordinario potere della terapia del sorriso e dello sguardo verso l'"altro". Patch lancerà la sua sfida ai ragazzi e a tutti i presenti al palazzetto: ”What is your love strategy? Scommettete che potreste non avere più un giorno brutto nella vostra vita?”. Con l’iniziativa del 9 maggio, HappyClown Sassari - che festeggia i suoi 10 anni di attività - e altre associazioni coinvolte hanno voluto condividere la propria esperienza di impegno nel sociale con la città, quale testimonianza del fatto che la condivisione e la cura verso gli altri sono il modo più concreto di prendersi cura di se stessi e di portare gioia anche nella propria vita. Un messaggio indirizzato principalmente ai giovani adolescenti, più di chiunque altro bisognosi di messaggi che infondano speranza e fiducia nei propri passi e nelle proprie scelte.
Nell'iniziativa saranno direttamente coinvolti gli studenti delle ultime classi delle scuole superiori cittadine, i volontari clown della Sardegna, operatori socio-sanitari e cittadinanza. E con loro, al PalaSerradimigni ci saranno anche giocatori, staff tecnico e dirigenza della squadra cittadina della Polisportiva Dinamo Basket. L'organizzazione dell'evento, oltre a vedere insieme in prima linea l'Associazione HappyClown Sassari e la Fondazione Dinamo, può contare anche sul supporto di altre associazioni che si occupano di volontariato: Associazione La Sorgente, Casa della Fraterna Solidarietà, Opera Gesù Nazareno, Sardegna Solidale.
L’evento sarà preceduto da una campagna di informazione nelle scuole che a partire dai prossimi giorni vedrà la presenza di clown dell’associazione accompagnati da componenti della Dinamo Basket, che presenteranno l’evento e distribuiranno un libretto, realizzato da Fondazione Dinamo e HappyClown, nel quale vi sarà uno spazio dedicato alle testimonianze di Patch Adams e alla sua attività di missionario della gioia. Saranno inoltre presentate le attività svolte dagli attori dell’iniziativa (Fondazione Dinamo, HappyClown Sassari, La Sorgente, Gesù Nazareno, Casa della Fraterna Solidarietà, Sardegna Solidale) al fine di fornire una concreta opportunità di impegno nel sociale in realtà che già operano nel territorio.
La onlus di Aldo Meloni ha consegnato le uova pasquali ai figli degli assistiti Festa nella “Casa” dove ogni giorno vengono distribuiti 500 pacchi viveriSASSARI. «La gioia nel ricevere in mano un regalo inaspettato e la “felicità dell’ attesa” prima di ricevere quell’uovo di cioccolato, ci hanno invogliato a ripetere questa magnifica iniziativa anche quest’anno». Aldo Meloni, presidente della Casa della Fraterna Solidarietà, si emoziona quando commenta la piccola cerimonia di consegna ai bimbi poveri della città di oltre duecento uova pasquali.
Tanti bambini, accompagnati dalle mamme, nei giorni scorsi ha atteso il proprio turno davanti alle tanto amate uova di cioccolato, donate dall’associazione sassarese. I volontari hanno pensato anche ai genitori, donando loro oltre cinquanta colombe farcite alla crema. Immagini che denotano una triste realtà, poco in sintonia con i periodi di festa come questo. Eppure questa è la drammatica situazione in cui versano molte famiglie sassaresi (e non) che hanno concrete difficoltà ad acquistare perfino un uovo di Pasqua per i loro bambini. Per fortuna c’è chi, quotidianamente, pensa a chi sta peggio, a tutte le persone che hanno serie difficoltà a tirare avanti.
SASSARI. Il villaggio San Camillo porge la mano alla Casa della fraterna solidarietà. Questa mattina un gruppo di operatori sanitari e amministrativi della struttura della Asl di Sassari ha donato il ricavato del ballo mascherato organizzato lo scorso 28 febbraio nelle mani del presidente Aldo Meloni. La somma, di 1.700 euro, andrà a sostenere il Progetto “Piccolo Aiuto Finanziario della Solidarietà” della onlus. Un gesto di generosità di cui si sono fatte promotrici la dottoressa Marcella Fenu del Servizio di Ginecologia e Ostetricia e Giovanna Arghittu della Direzione del Distretto di Sassari che, grazie al supporto di altri colleghi del complesso sanitario dedicato a San Camillo, sono riuscite a coniugare divertimento e solidarietà in un'unica serata di beneficenza.
Il ricavato dalla vendita dei biglietti d’ingresso (ne sono stati venduti circa 200) e della lotteria di carnevale, realizzata grazie ai premi messi in palio dalla gioielleria del Centro Commerciale Monserrat, verrà utilizzato per sostenere le spese di luce, acqua e gas dei poveri che ogni giorno si rivolgono all’associazione. “Ci state aiutando ad aiutare i bisognosi - ha detto Aldo Meloni -ringraziando le promotrici nel corso della cerimonia organizzata nella sala riunioni che un tempo fu dell’Istituto dei padri Camilliani, e alla quale hanno preso parte anche il direttore generale Marcello Giannico e il direttore sanitario Cesarino Onnis che hanno espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa benefica messa in campo dal personale sanitario e amministrativo del villaggio San Camillo.
SASSARI. Venticinquemila euro di bollette pagate, 155mila buste con la spesa consegnate, 100mila abiti donati. In un anno. Sono i numeri di un welfare parallelo, laico, volontario, che a Sassari si muove sottotraccia e che quotidianamente salva la giornata a centinaia di poveri. Un welfare retto dalla Casa della fraterna solidarietà: «Sassari è una città povera, molto povera. Le persone vengono da noi anche per chiedere la carta igienica», spiega il patron dell’associazione onlus, Aldo Meloni, alla Quinta commissione comunale, presieduta da Sergio Scavio, in visita alla sede di corso Margherita di Savoia. «C’è tanta, troppa gente che ha bisogno di aiuto concreto, noi cerchiamo solo di tendere una mano a queste persone». Sul marciapiede, davanti all’ingresso della Casa della fraterna solidarietà, i poveri che molti fanno finta di non vedere, sono in fila già da ore per assicurarsi una busta della spesa con dentro il pane, un pacco di pasta, un barattolo di pomodori pelati, un barattolo di fagioli, tonno in scatola e frutta fresca. È così ogni giorno, dal lunedì al sabato: «Distribuiamo cinquecento buste al giorno, più quelle che i nostri volontari consegnano direttamente a domicilio alle tante persone indigenti che si vergognano di venire qui, di fare la fila per strada mostrando a tutti la loro povertà», continua Meloni. Buste che vengono regalate a tutti, senza chiedere la carta d’identità o la dichiarazione dei redditi. «Noi non facciamo domande. Chi viene qua lo fa perché ha bisogno, e noi gli diamo una mano». Un aiuto reale. Spesso l’unico che l’ondata di nuovi poveri creata dalla crisi economica stagnante riesce ad avere. «Non voglio fare polemica, ma spesso le persone vengono da noi dopo essersi rivolte ai servizi sociali del Comune, e qua trovano quello che le istituzioni non sono in grado di offrire loro».
articolo di SASSARI NOTIZIE del 20 marzo 2014
SASSARI. Nei giorni scorsi il rettore dell'università di Sassari Attilio Mastino ha incontrato il presidente della Casa della Fraterna Solidarietà, Aldo Meloni, per donare alla onlus il ricavato del Gran ballo mascherato di beneficenza dell'università di Sassari. La breve cerimonia si è svolta nei locali della Casa della Fraterna Solidarietà in corso Margherita di Savoia, dove i volontari hanno attrezzato un centro consegna di alimenti per persone in difficoltà, un deposito di scarpe, abiti e altri oggetti utili nella vita quotidiana. La piccola delegazione dell'università di Sassari guidata dal rettore, composta dallo staff che ha organizzato il ballo mascherato, ha visitato anche lo studio medico in cui si effettuano ecografie e si impiantano protesi dentarie.
Nella Casa della Fraterna Solidarietà trova posto anche un ambulatorio per la riabilitazione post ictus. Questi e altri servizi vengono offerti in modo completamente gratuito da una squadra di volontari che dal 2006 opera in città per alleviare le sofferenze del prossimo. Gli organizzatori desiderano ringraziare l'università di Sassari, il locale Sergent Club - luogo in cui si è tenuto il ballo di beneficenza lo scorso primo marzo - tutti gli sponsor che hanno reso possibile la riuscita della manifestazione e tutti coloro che hanno acquistato il biglietto.
Babbo Natale o Befana, la generosità dei sassaresi è sempre al lavoro. E la simpatica vecchina anche quest’anno ha bussato alle porte della Casa della Fraterna Solidarietà per portare calze piene di zuccheri e dolciumi,tanti doni e sempre meno carbone ai bambini della città costretti a crescere nel disagio economico di famiglie sempre più in difficoltà.
La fila che si snoda in corso Margherita di Savoia n. 6, di fronte all’ex Questura, è immensa. Una coda disperata, composta da donne e uomini che, pazientemente, aspettano che quei cancelli si aprano e venga dato loro un pacco di cibo e qualche vestito per superare la stagione; oltre cinquecento persone di ogni estrazione sociale e culturale che non hanno niente, che hanno perso tutto o che non lo hanno mai avuto.
È la “Casa della Fraterna Solidarietà”, una Onlus nata sette anni fa e voluta fortemente da Aldo Meloni, ex uomo di finanza (nella sua “vita precedente”, come ama definirla lui, è stato anche dirigente di banca) che dopo aver constatato quanto cibo venisse sprecato in città a dispetto di chi non ha niente in tavola, ha riunito alcuni amici e ha messo in piedi una struttura che, a fatica ma caparbiamente, sfama e veste chi bussa alla loro porta.
La fame non va in ferie: Aldo Meloni, fondatore della Casa dellaFraternaSolidarietà,ne ha fatto un motto di questa frase. Ma basta vedere la fila che si forma, ogni giorno, anche in questo periodo ferragostano, di fronte alla onlus di corso Angioy,per capire che la fame non dà tregua.
La povertà cresce, qui c’è una città dolente, i bisogni aumentano e per sopravvivere ci si mette in fila e si aspetta il proprio turno per ricevere i beni di prima necessità. Ogni anno si confezionano qui almeno 150.000 “sacchetti di cibo quotidiano”. Anche in questi giorni, con la città semideserta che si riversa al mare, vengono distribuiti quotidianamente tra i 350 e i 400 o più sacchetti di alimenti: pasta, pelati, olio di semi, tonno in scatola o ciò che i volontari della Casa sono riusciti a reperire per offrire un sostentamento quotidiano anche a cinquecento persone.
SASSARI. «Sei un angelo senza le ali. Quando senti frasi del genere non importa se alla fine del mese arriva lo stipendio. Quello che importa è tornare a casa sapendo di avere aiutato qualcuno. Da quando faccio il volontario alla Casa della Fraterna Solidarietà mi sento finalmente utile». Luigi è uno studente che frequenta i corsi serali delle scuole superiori Industriali. Dopo avere passato qualche ora sui libri, trascorre parte della sua mattinata tra le stanze del casolare di Corso Regina Margherita. Insieme ad altri giovani prepara i sacchetti da distribuire alle persone in difficoltà, butta la spazzatura e raccoglie le cassette degli alimenti.
«Ci siamo avvicinati alla Onlus per pura curiosità. Mentre andavamo al mare - ricorda Gianluca - abbiamo notato una fila lunghissima. Immediatamente ci siamo resi conto di quello che accadeva edopo qualche mese abbiamo bussato alla porta del centro gestito da Aldo Meloni. All'inizio eravamo in quattro, ora siamo venticinque». I ragazzi che frequentano la Casa della Fraterna Solidarietà aumentano di settimana in settimana. Ognuno di loro è qui per dare un senso alle proprie giornate. Come stipendio ricevono un sorriso, nulla di più. Eppure, da quando hanno scoperto questo micro cosmo, si sentono molto più ricchi. «Ho iniziato a fare volontariato grazie al consiglio di un'amica - afferma Gabriele. Ogni volta che c'è bisogno del mio aiuto, il presidente mi chiama e io cerco di ripagare la fiducia. Faccio di tutto, dalla raccolta dei vestiti alla distribuzione dei sacchetti. In cambio non chiedo nulla: cercho solo di aiutare il prossimo».
Tra una chiacchiera e l'altra i ragazzi scherzano tra loro con la leggerezza tipica dei ventenni. Si prendono in giro, si danno pacche sulle spalle e ridono per ogni cosa. Forse non si rendono conto di quanto sia importante quello che fanno ogni mattina: sacrificare parte della giornata per aiutare gli altri. E va bene così perchè, probabilmente, la chiave di questo impegno risiede proprio in questa spensieratezza.
SASSARI. L'attesa è lunga. La fila davanti ai portoni della Casa della Fraterna Solidarietà inizia già alle otto del mattino. Nelle ultime settimane, insieme alla crisi, è cresciuta anche la tensione. Per evitare zuffe e battibecchi, il presidente dell'associazione, Aldo Meloni, ha assoldato quattro guardie zoofile. Ogni mattina arrivano in corso Regina Margherita per controllare che tra le 500 persone che aspettano, non si verifichino gesti violenti. L'apprensione si placa solo alle 11, quando i volontari aprono i cancelli. I pacchi preparati con pazienza durante il corso della mattinata finiscono in pochi minuti. Qualcuno aspetta la fine della distribuzione sperando di ricevere una seconda busta con dentro pane, olio, sugo e pasta. Ma le richieste sono tali da non consentire il Sul marciapiede sfilano soprattutto sassaresi: giovani e meno giovani. Gli extracomunitari in fila sono pochi, pochissimi. Un segnale chiaro che indica le difficoltà economiche che stanno soffocando questa città.
La fila non si esaurisce qui. Da qualche settimana il centro di carità offre un servizio domiciliare per i nuovo poveri: tutte quelle persone piombate improvvisamente in uno stato di indigenza che, pur di non farsi vedere in fila, preferirebbero morire di fame. Decine e decine di famiglie che dopo avere chiuso l'attività si sono trovate senza i soldi per mangiare. «Vorremmo che questo servizio – spiega Aldo Meloni – diventasse una realtà costante. Abbiamo il dovere di aiutare anche questa nuova categoria di sfortunati. Ma i nostri progetti non si esauriscono qui. Ci piacerebbe erogare dei piccoli prestiti a tasso zero per permettere alle persone in difficoltà di pagare le bollette e le spese primarie. I soldi potrebbero essere restituiti in piccole rate. Chissà se ci riusciremo: bisogna trovare i soldi, mettere in piedi un'organizzazione efficiente e chiedere i permessi all'Amministrazione Comunale. Per ora rimane un sogno ma non ci perdiamo d'animo».
Il micro cosmo della Casa della Fraterna Solidarietà è nato grazie alla volontà di pochissimi soci e col tempo ha messo le sue radici in tutta la città. Il livello di solidarietà raggiunto è alto ma non ancora sufficiente. Affinché tutti i bisogni possano essere soddisfatti, è necessaria una beneficenza maggiore. «Abbiamo bisogno di carrozzelle, passeggini, vestiti, scarpe e soldi. Perché senza i soldi si riesce a fare poco. Chiunque sia interessato ad aiutare il centro di carità può fare un bonifico o versare il suo 5 per mille nelle nostre casse». In questa corsa alla solidarietà, un aiuto arriva dalla grande distribuzione. Carrefour e Conad sono i marchi più attivi. Piuttosto che buttare i prodotti in scadenza, li portano nelle sale di Corso Regina Margherita. L'aiuto maggiore, però, continua ad arrivare dai panifici cittadini: solo Cesaraccio prepara ogni giorno più di 100 kg di pane da dare in beneficenza. «Un aiuto che ci ha permesso di iniziare questa avventura – conclude Meloni – e di portarla avanti fino a oggi».
Sassari - E sono trecento dentiere. La Casa della Fraterna Solidarietà onlus venerdì mattina ha festeggiato l'importante traguardo tagliato dopo circa due anni da quando è partito il servizio di assistenza odontoiatrica. «È davvero un momento di gioia per tutti noi. È bello sapere che qualcuno non passerà tutta la vita da sdentato perché non può permettersi di spendere 2500-3mila euro per farsi fare una dentiera! Ringrazio tutti i volontari e coloro che ci hanno permesso di raggiungere questo risultato», ha sottolineato con soddisfazione il presidente della Casa delle Fraterna Solidarietà di corso Regina Margherita a Sassari, Aldo Meloni, che in occasione di un incontro con operatori e volontari, aperto alla stampa, ha ringraziato quanti hanno garantito aiuto e sostegno anche economico. Adesso parte un nuovo servizio, grazie all'impegno del dottor Marcello Carboni. «Inauguriamo il secondo ambulatorio, che garantirà ecografie gratuite. Nella migliore delle ipotesi la sanità pubblica garantisce un'ecografia dopo sette mesi», ha detto Meloni. All'incontro erano presenti anche la presidente dela Provincia Alessandra Giudici, l'assessore comunale alle Politiche Sociali Michele Poddighe, il vicepresidente della Casa della Fraterna Solidarietà Carlo Sardara ed il direttore generale della Asl sassarese Marcello Giannico.
Le dentiere, inizialmente (le prime 40-50), sono state realizzate per intero grazie all'Andi, l'associazione nazionale dentisti. «Poi c'è stato il miracolo: abbiamo trovato Gavino Dettori, odontotecnico, che adesso lavora più per la Casa che per se stesso. Viene qui, insieme alla figlia, 2-3 volte a settimana», ha raccontato Aldo Meloni.
Le dentiere, inizialmente (le prime 40-50), sono state realizzate per intero grazie all'Andi, l'associazione nazionale dentisti. «Poi c'è stato il miracolo: abbiamo trovato Gavino Dettori, odontotecnico, che adesso lavora più per la Casa che per se stesso. Viene qui, insieme alla figlia, 2-3 volte a settimana», ha raccontato Aldo Meloni.
Ma alla Casa della Fraterna Solidarietà si va tutti i giorni (tranne i festivi) soprattutto a ritirare il "sacchetto della solidarietà". «La fame, lo ricordo sempre, non va in ferie. Da sette anni, Cesaraccio ci garantisce quotidianamente 100 kg di pane. Ma si sono poi aggiunti Ballarini, i due Calvia, Cuccaru di Bonnanaro e Fedeli di Osilo», ha detto ancora Meloni. Adesso parte la convenzione con la Conad ed il sacchetto sarà più ricco. Recente anche il rapporto con il programma regionale Alimentis.
Coloro che passano alla Casa della Fraterna Solidarietà rimangono rigorosamente anonimi. «Delle 500 famiglie che vengono non vogliamo sapere niente sotto il profilo della personalità né circa le loro idee. E poi abbiamo anche gli abiti che distribuiamo. Facciamo grande concorrenza ai cassonetti gialli. In un anno tra scarpe ed abiti riusciamo a trattare oltre 100mila capi». Un ringraziamento particolare è stato rivolto alla padrona di casa, la presidente della Provincia Alessandra Giudici. I locali dell'ex questura sono infatti di proprietà dell'Amministrazione provinciale. «La solidarietà è una malattia contagiosa. Speriamo che nessuno trovi mai una cura», ha detto la presidente Giudici.
«Credo che i livelli di solidarietà che esprima questo Paese siano tra i più alti a livello globale. Il 5 per cento del Pil è prodotto dal terzo settore», ha commentato l'assessore comunale Michele Poddighe. «La verità è che c'è una situazione di disagio economico che non eravamo abituati a conoscere. Subito dopo la guerra, i bambini di Castelsardo, dove sono cresciuto, erano senza scarpe. Allora però era un modello di società omogeneo. Nel 2000 avevamo un 8 per cento di povertà in Sardegna; adesso a Sassari la povertà arriva al 22 per cento di povertà», ha detto Poddighe, che ha concluso citando un detto popolare: «Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti. Aldo Meloni ha messo insieme questi due elementi».
«La crisi porta spesso ad avere una visione distorta sulle istituzioni, a cui si chiede un intervento, come i ricoveri negli ospedali, spesso legati a difficoltà di integrazione sociale», ha detto il direttore generale della Asl, Marcello Giannico. Gli ospedali vengono spesso visti come ultima spiaggia per un aiuto. In un reparto per acuti, per esempio, un uomo è rimasto per un anno perché non sapeva dove andare a vivere. Stesso discorso per le residenze sanitarie, le rsa: sono sature, piene al 100 per cento, dove mettere le persone dimesse? «Ben vengano iniziative come queste della Casa della Fraterna Solidarietà. Dare da mangiare ad una persona significa non trovarsela al pronto soccorso, dove spesso si presentano individui con problemi di integrazione sociale. Più servizi come questo ci sono più la Asl riesce a funzionare meglio».
Due infine le ultime novità da parte dei generosi volontari sassaresi. L'Aispava, ovvero le guardie zoofile provinciali, garantiranno i loro servizi, anche di sorveglianza della sede di corso Margherita di Savoia. E poi gli studenti che hanno dato e continuano a dare una mano. Sono arrivati 25 studenti universitari che a chiamata hanno risolto tanti problemi. E i ragazzi dell'Itas di via Porcellana, mandati dalla scuola per 6-7 settimane a turno: hanno così potuto vedere direttamente come funziona il volontariato. Tutto questo si aggiunge ai servizi di consulenza legale e di difesa dei propri diritti fornita da altri volontari (commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro) nei giorni dedicati durante la settimana. (lufo)
La Casa della Fratena Solidarietà apre un ambulatorio per offrire ecografie gratuite a chi versa in situazioni di disagio economico. Lo ha annunciato Aldo Meloni, presidente della Onlus che ha sede a Sassari in corso Regina Margherita, lo scorso 3 maggio con una conferenza stampa cui hanno preso parte Carlo Sardara vicepresidente della Casa, Alessandra Giudici, presidente dela Provincia, Marcello Giannico, direttore generale della Asl, Michele Poddighe, assessore comunale alle Politiche Sociali.
A garantire il nuovo servizio sarà Marcello Carboni, medico sassarese che sognava di andare a fare volontariato in Africa e che invece ha deciso di prestare la sua opera in città a favore delle tante persone in stato di bisogno.
Per chi vive in povertà, infatti, l'urgenza di una ecografia si scontra con i tempi non certo rapidi del Centro unico di prenotazione dove l'attesa per effettuare questo tipo di esami può durare anche un anno. Non esattamente la tempestività adeguata per chi, obiettivamente, non può aspettare né può rivolgersi al settore privato.
La presentazione del nuovo ambulatorio è stata anche l'occasione per festeggiare la consegna della trecentesima dentiera in poco più di due anni, servizio anch'esso destinato a chi non può permettersi di pagare il ticket del servizio sanitario, inarrivabile per chi non ha reddito. Alla Casa della Fraterna Solidarietà le dentiere vengono invece fornite gratuitamente grazie alle donazioni che consentono di acquistare i materiali necessari e al team di odontoiatri e odontotecnici, che dedica tempo e professionalità a questo fondamentale progetto.
Aldo Meloni ha poi fatto il punto sulle altre attività della Casa, a cominciare dalla distribuzione quotidiana a circa cinquecento persone di alimenti di prima necessità. Un'attività impegnativa che non conosce sosta nemmeno ad agosto, “perchè la fame non va in vacanza” sottolinea Meloni, e che coinvolge i tanti volontari che prestano la loro opera e i commercianti che donano ogni giorno derrate fresche e di qualità.
Una distribuzione che avviene senza richiesta di dati anagrafici al destinatario. Un anonimato che vuole essere una protezione della dignità di chi non è abituato a chiedere e a mostrarsi in stato di difficoltà, di chi in sostanza si vergogna di andare a mangiare nelle mense pubbliche. “Senza contare - ha sottolineato Aldo Meloni - che una famiglia, magari con bambini in fasce, ha difficoltà a recarsi in una mensa e ha il diritto di mangiare a casa sua”.
Altrettanto importante e frequentato il servizio di distribuzione di vestiario che avviene ogni martedì e giovedì feriale dalle 16 alle 18. Abiti per tutte le età, le stagioni e le occasioni, ci sono perfino quelli da cerimonia, e per tutte le taglie, tutti nuovi o in ottime condizioni. E poi accessori per neonati e per la prima infanzia: carrozzine, passeggini fasciatoi, lettini.
Prosegue inoltre il servizio offerto dal Centro per la tutela dei diritti delle persone in stato di difficoltà, varato lo scorso novembre, che vede all'opera uno stuolo di professionisti - avvocati, commercialisti, consulenti – in grado di aiutare chi, afflitto dal disagio economico e sociale, non riece ad affrontare problemi burocratici e legali di varia natura.
Un ventaglio di servizi dunque, quello offerto dalla Casa della Fraterna Solidarietà, sempre più ampio e prezioso per la città in un momento di crescita esponenziale delle nuove povertà, che si regge col sostegno di privati cittadini, nonché della Provincia di Sassari proprietaria dei locali dell'ex Questura in cui ha sede la Onlus.
Fra l'altro, come hanno notato sia l'assessore Poddighe sia il direttore della Asl Giannico, l'opera della Casa integra i servizi delle strutture pubbliche in un momento in cui queste sono soggette a tagli e difficoltà finanziarie. Un motivo ulteriore per contribuire con offerte a favore di un punto di riferimento sempre più irrinunciabile per Sassari.
Giova perciò ricordare che si può destinare alla Casa della Fraterna Solidarietà il 5 x mille, indicando nella dichiarazione dei redditti il codice fiscale 02182340907, oppure effettuare donazioni dirette presso il Banco di Sardegna, tramite il numero Iban
IT07I0101517203000070041264 o presso la Credem, Iban IT41E0303217200010000000047.
Un apparecchio radiologico nella Casa di corso Regina Margherita. Gli odontotecnici hanno realizzato la dentiera numero 300
SASSARI. Mentre la giungla delle liste d’attesa diventa sempre più copiosa e il Cup viene definito da alcuni Centro Unico di “premorienza”, c’è un piccolo esercito di volontari che continua imperterrito a fare del bene. È la Casa della Fraterna Solidarietà fondata da Aldo Meloni, che ieri mattina ha inaugurato l’ ambulatorio per le ecografie gratuite. Il nuovo studio si aggiunge ai numerosi servizi che l’associazione offre ai tanti indigenti che vivono in città e porta il nome di Marcello Carboni, medico dell’Aou, che ha messo a disposizione un ecografo per le visite. Un servizio indispensabile rivolto a coloro che non avendo risorse economiche adeguate, sono costretti ad attendere anche un anno per una ecografia. D’ora in poi non sarà più così.
Perché oltre alla “fortuna” di effettuare un esame gratuito, questi poveri cristi potranno varcare la soglia dell’associazione con un sorriso nuovo di zecca che va a sostituire dentature spesso sgangherate. Aldo Meloni , con il suo staff di uomini generosi, è riuscito a dare il pane e i denti a chi non ce li aveva, festeggiando la consegna della trecentesima dentiera. Un grazie, il direttore della struttura di corso Margherita, lo ha rivolto in particolare all'Andi , all'Aio (rispettivamente associazione nazionale dentisti italiani e odontoiatri) e all’odontotecnico Gavino Dettori , che hanno reso possibile la realizzazione di un ambulatorio dentistico. Il centro, che attualmente è ospitato nei locali dell'ex Questura di proprietà della Provincia, fornisce quotidianamente, una sorta di assistenza alimentare agli indigenti: un numero in costante crescita che al momento si aggira intorno alle 500 unità giornaliere. E lo fa senza chiedere a nessuno la patente di povero, e nemmeno la dichiarazione dei propri dati anagrafici.
Tutto avviene in forma anonima perché, afferma Aldo Meloni, “a nessuno, soprattutto se nuovo a una condizione di disagio economico, piace sbandierare la propria identità, richiesta invece da altre associazioni di volontariato. Fatto che spesso impedisce a chi si trova in stato di necessità di chiedere aiuto”. Peraltro, di fronte alla possibilità che qualche furbetto si presenti a ritirare la busta di viveri contenente generi di prima necessità (pane, pasta, latte, yogurt, olio, pelati e altro, a seconda dei giorni e della generosità dei fornitori) senza che sussista realmente un immediato bisogno, Meloni ama citare le parole di Don Bosco, il quale era solito dire: “Lasciatevi imbrogliare dai poveri”. Perché comunque, chi si manifesta allo sportello della Casa della Fraterna Solidarietà, qualche forma di povertà, materiale o spirituale, la vive davvero. Il sostegno a chi versa in difficoltà economica e sociale non si ferma a pane e companatico. L'associazione dispone di magazzini in cui sono stati stoccati abiti per tutte le taglie e le stagioni. Dove chi soffre questo tipo di necessità, può entrare e scegliere un certo numero di capi, un po' come in una boutique, senza passare però alla cassa. C’è addirittura chi ha scelto l’ abito da sposa fra le grucce sistemate in ordine quasi maniacale.
Non manca nemmeno l'assistenza legale, psicologica e sanitaria, grazie a un gruppo di esperti che mette gratuitamente a disposizione tempo e competenze. «La crisi porta spesso ad avere una visione distorta delle istituzioni alle quali si chiedono degli interventi, come i ricoveri, spesso legati a difficoltà di integrazione sociale – ha detto il direttore generale della Asl Marcello Giannico – Ben vengano iniziative come queste, perché dare da mangiare ad una persona significa non trovarsela al pronto soccorso. Più servizi come questo ci sono, più l’azienda che dirigo può funzionare al meglio».
L’egoismo spesso, troppo spesso, sconfigge la generosità. Quando la generosità trionfa, è difficile tacere. Almeno per me.
Ecco perché, a titolo personale, e come responsabile della Casa della Fraterna Solidarietà, ringrazio pubblicamente una persona che per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno ha organizzato una festa in una discoteca di Sassari.
Niente di straordinario, a tutta prima. Cinquant’anni, con un po’ di ottimismo e stanti le positive peculiarità della nostra terra, possono al più attualizzare il verso dantesco “nel mezzo del camin di nostra vita”, e far formulare il classico augurio “a zentanni”!
Sassari - «Oggi festeggiamo la 200esima dentiera». Aldo Meloni, presidente della Casa della Fraterna Solidarietà, onlus che nei locali di corso Margherita di Savoia garantisce con i suoi volontari viveri di prima necessità, abiti, giocattoli per i bambini e un nuovissimo servizio per la tutela dei diritti, lo dice subito: «Abbiamo donato 200 sorrisi». Angelo Salvatore Fois può adesso masticare senza problemi. Ed è già pronto Sergio Luiu. Sarà lui il 201esimo, a cui, a breve, sarà restituito il sorriso, ma anche la possibilità, come a tutti gli altri, di ritornare a masticare.
«Si rivolgono a noi anche giovani donne, con difficoltà economiche, per la nostra società "diventate" brutte, perché senza denti, e che erano depresse. Le abbiamo aiutate.
Hanno ritrovato il sorriso ma anche il lavoro. Una cosa che ci gratifica in modo splendido», dice Meloni.
«Un paio di ani fa ho scoperto che l'Asl non fa dentiere per i poveri! È una cosa che poi al servizio sanitario costa in medicine e problemi di altro tipo, causati dalla cattiva masticazione per esempio», aggiunge Meloni. Dentisti ed odontotecnici sono tutti volontari ed il materiale per realizzare le dentiere viene acquistato dalla stessa onlus, che ricorre ai fondi del 5 per mille ed alle donazioni. (lufo)
Sassari - Non solo il sacchetto della speranza, con i viveri di prima necessità, o abiti e vestiti di tutte le fogge ed i giocattoli per i bambini oppure, ancora, le dentiere per restituire il sorriso a chi lo ha perso o semplicemente ha difficoltà a masticare. La Casa della Fraterna Solidarietà, che con i suoi volontari opera in corso Margherita di Savoia (nei locali dell'ex Questura), propone un altro servizio, rivolto a chiunque si trovi in stato di difficoltà economica e sia ragionevolmente convinto che un suo diritto (in materia di sussidi, pensione, fisco, controversie legali) sia stato negato. Nasce il "Centro per la tutela dei diritti delle persone in stato di difficoltà". Ogni mercoledì, dalle 15,30 alle 17,30, un team costituito da commercialisti, fiscalisti, avvocati ed esperti in sanità ma anche in previdenza forniranno assistenza a tutti coloro che ne faranno richiesta. Basterà chiamare il martedì, tra le 17 e le 18, al numero 0794814482, per prenotare l'incontro.
«Vogliamo dare una mano a chi è meno fortunato, senza burocrazie, senza accidenti», spiega Aldo Meloni, presidente della Casa della Fraterna Solidarietà. «Qua ci sarà un team che ogni mercoledì prenderà nota del diritto negato. Stiamo pubblicizzando questa nuova iniziativa, non solo grazie alla stampa. Andremo infatti in tutti gli uffici pubblici, in tutti i posti dove le persone possono sapere. Qui da noi possono avere una certezza: non ci sono tempi lunghi. Ci saranno solo persone al loro servizio». Con l'ovvia avvertenza che più di 20-30 persone non possono essere ricevute. «Altrimenti non ce la faremo mai», sospira Meloni.
«Per il momento siamo un piccolo nucleo di professionisti, in tutto, per ora, 25», spiega Carlo Sardara, commercialista. «Siamo in attesa di accogliere altri professionisti. Abbiamo il sostegno dei patronati Senas ed Epas, ma siamo aperti anche ad altri patronati».
Il nuovo Centro per la tutela dei diritti delle persone in stato di difficoltà è stato presentato giovedì mattina nella sede di corso Margherita di Savoia. Ha partecipato anche l'assessore provinciale alle Politiche Sociali Daniele Sanna, presente a titolo personale. «Sono rimasto molto colpito da tutte le iniziative portate avanti dai volontari coordinati da Aldo Meloni. Sono venuto qui qualche settimana fa con le funzionarie del Settore Servizi Sociali della Provincia ed ho scoperto quanta sensibilità sia presente. C'è sempre bisogno di dare una mano». E allora ecco l'appello di Aldo Meloni. «Il mio è un auspicio: che questo caseggiato, la nostra casa, diventi il Palazzo della solidarietà. Dicono che ci sono altri edifici, che potrebbero essere messi a disposizione... Ma dove? Allora lancio questo appello alla Provincia (proprietaria della struttura, ndr)». (lufo)
E’ Natale anche per i bambini meno fortunati e per chi vive incondizioni di disagio economico. Ed è per questo che ogni anno alla Casa della Fraterna Solidarietà vengono donati una montagna di regali natalizi per i più piccoli. Tutti in fila, trepidanti ed emozionati, decine di bambini hanno varcato la soglia dell’associazione presieduta da Aldo Meloni per ricevere i regali che Babbo Natale ha riservato per loro.
Stringono fra le mani, forte forte, le letterine che hanno scritto nelle ultime settimane, con la speranza che quel gioco tanto desiderato non rimanga un sogno. C’è Alessia che non sta più nella pelle quando stringe fra le braccia quel morbidissimo cagnone di peluche che aveva tanto desiderato. Non c’è tempo da perdere. Le volontarie si armano di sorrisi e pazienza e cominciano le danze. È ora di scartare tutti i regali, nuovi di zecca, luccicanti come i pattini che ha ricevuto Fabrizio, otto anni,o la bambola “ballerina” che Carla si è portata a casa. E poi ancora i giochi di società, le tombole, le carte da gioco e una valanga di libri per tutt i gusti. E per i neonati volontari dell'associazione hanno pensato bene che alcune confezioni di pannolini usa e getta e barattoli di omogeneizzato avrebbero fatto contente le mamme e i papà. Occhi stupefatti di fronte a quella montagna di giochi che neanche si aspettavano di vedere. Ehsi,il Natale possiede un potere strano. Riesce a ridare al cuore un battito di pura gioia infantile, nonostante le difficoltà quotidiane.
Una nota di ottimismo viene dal presidente della Casa della Fraterna solidarietà. «Ho la convinzione che proprio i momenti più difficili siano quelli durante i quali si mostra una maggiore sensibilità verso chi si trova in profonda indigenza -spiega Meloni -. Potremmo dire che sono più spesso i poveri ad aiutare i poveri, togliendosi certamente non molto, quello che comunque non cambierà la loro condizione, ma che probabilmente servirà a dare un minimo di conforto a chi ha ancora meno». Ogni anno – sottolineano i tanti volontari - la distribuzione dei doni assume un valore importante nonostante i problemi crescano e gli indigenti in città siano sempre più numerosi. «La sensibilità non deve esserci esclusivamente a Natale - dicono - ma, inutile nasconderlo, è un giorno particolare in cui ci si sente più soli.
Partiamo dal Natale per creare una nuova speranza che ci accompagni tutto l’anno senza dimenticare i volontari, pilastro dell’associazione che ogni giorno si trasforma in un market della solidarietà. Indossano i gilet della Casa della fraterna solidarietà, uomini e donne, chi già in pensione, chi disposto a trovare un ritaglio di tempo tra lavoro e famiglia, pur di dedicarsi agli altri, pur di fare qualcosa di giusto». E davanti ai sorrisi sdentati degli anziani,che devono fare i conti ogni mese con la pensione
minima e alla fine perdono sempre, o di fronte a giovani madri che trascinano passeggini per mezza città, purdi arrivare allo sportello di corso Margherita di Savoia, questi volontari trovano l'energia per portare avanti un progetto ambizioso: dare da mangiare tutti i giorni ai nuovi e ai vecchi poveri della città, senza chiedere documenti, senza fare firmare nulla. E non solo a Natale.
In copertina c’è il portiere Gaelle Thalmann che stringe il pallone al petto, come a dire « qui non si passa ». Ha la bocca spalancata Gaelle, sta gridando comefa sempre ull’erbetta quando incita le sue compagne. Ma questa volta il suo è un urlo diverso, perché rappresenta quello di tutte le donne al centro del mirino: vittime di violenza, colpite dalla furia di ex mariti o compagni che le umiliano, le feriscono, spesso leuccidono. Comincia così il calendario in bianco e nero delle ragazze della Torres femminile, campionesse di calcio di serie A e donnecometante, che davanti all’obiettivo di Bruno Haver hanno mostrato muscoli e sguardi fieri. È un calendario contro la violenza sulle donne, contro il femminicidio e gli abusi che le donne sopportano soprattutto tra le mura domestiche. Colpa degli uomini, capaci di passare in un amen dall’amore all’odio accecante, e problema di tutti, uomini e donne,della società intera. Il calendario simboleggia la volontà di non restare in silenzio, per essere « Mai più complici » della violenza di genere. Dietro questa iniziativa ci sono tante donne.
L’idea è di Maria Grazia Pisutu, presidente dell’associazione sassarese “ Mode e talenti ”. E a sposarla sono state le donne di “ Se non ora quando ”,quelle che da tre anni riempiono le piazze,organizzano dibattiti ed eventi per dire che la parità dei diritti non deve restare un proposito da scrivere nelli brode i sogni,ma va conquistata ogni giorno. E il rispetto verso le donne è il primo passo per ottenerla. Per questo “ Se non ora quando ” ha chiamato in causa lo sport, rivolgendosi alle calciatrici della Torres femminile.
Il risultato è un bel calendario, ricco di immagini forti. Come quella di gennaio,in cui la modella con la coda di cavallo solleva un peso come se fosse una piuma: simboleggia la forza, ma anche la fatica che le donne ogni giorno sono abituateasopportare.O quella di novembre, dove le foto modelle sono tre e tutte insieme tirano una corda: donne forti, ma anche unite, solidali. E capaci di difendersi, di tirare fuori le unghie: a marzo ecco la modella,occhi trucca ti di scuro, rossetto chiaro quasi bianco, che mostra i guantoni. Altre due, a febbraio,fanno braccio di ferro: sono donne pronte a combattere. E a gioire quando vincono, in un campo di calcio e nella vita di tutti i giorni.
Il calendario sarà presentato oggi alle 10.30, al Liceo scientifico “ Marconi ” invia Solari, davanti a tanti studenti, ragazzi e ragazze. Insieme alle protagoniste ci saranno il fotografo Bruno Haver (titolare della Team video system), il presidente della Torres femminile Leonardo Marras, rappresentanti di “ Se non ora quando ” e “ Moda e talenti ”. E poi ci sarà Aldo Meloni, presidente della “ Casa della Fraterna solidarietà ” di Sassari, a cui andrà ilricavatodellevenditedelcalendario. L’associazione, che ogni giorno distribuisce viveri evestitiallefamiglieindifficoltà, è stata scelta dalle donne che dicono no alla violenza e sono pronte a mettersi in gioco per aiutare chi ha bisogno.
Aldo Meloni lo ripete a gran voce: il servizio è rivolto «a chiunque si trovi in stato di difficoltà economica e sia ragionevolmente convinto che un suo diritto sia stato negato». Un requisito ad ampio raggio per un sostegno importante. Ieri mattina alla Casa della fraterna solidarietà di corso Margherita di Savoia il presidente Meloni ha presentato la nuova attività che si chiamerà “Centro per la tutela dei diritti”. Un pool di professionisti – avvocati, fiscalisti, commercialisti, esperti di pratiche Inps, impiegati della Asl e altri – una volta alla settimana si metteranno a disposizione per sbrigare in tempi rapidi ogni esigenza delle persone in stato di difficoltà che troppo spesso vengono lasciate allo sbando per colpa della burocrazia.
«Qui troveranno una porta aperta – spiega Aldo Meloni – chiunque abbia un diritto reale potrà chiamare il martedì dalle 17 alle 18 al numero del nostro centralino 079.4814482 per la prenotazione. Mentre il servizio sarà operativo nella sede di corso Margherita tutti i mercoledì dalle 15.30 alle 17.30». Le materie sono le più svariate: sussidi, pensione, salute, fisco, controversie legali e altro ancora. Prima l’utente espone il problema, il passo successivo è il contatto telefonico di Meloni con il professionista competente – che eventualmente potrà anche convocare nel suo studio l’interessato – per arrivare infine alla soluzione del problema saltando tutti quegli intoppi burocratici chesi incontrano in situazioni di questo genere.
Il presidente della Casa fraterna solidarietà ha fatto sua un’esigenza manifestatagli più volte dalle centinaia di persone che ogni giorno fanno la fila fuori dal portone della struttura per ricevere i sacchetti della spesa. «Sapete qual è la frase più ricorrente? – ha spiegato Aldo Meloni – :“Mi butto da ponte Rosello”».
La disperazione si fa largo nell’animo di chi è già costretto a vivere una condizione pesante di indigenza, figurarsi se a questo devono pure aggiungersi le lungaggini burocratiche – con spese annesse – per sbrigare pratiche o avere un consiglio su come risolvere una data questione. E tutto ciò ha un solo nome: diritto negato. Il servizio verrà ora pubblicizzato un po’ in tutta la città perché più persone ne vengano a conoscenza e possano quindi usufruirne.
Intanto il pool di professionisti – al momento sono già 25 – lancia l’appello: «Chiediamo che altri colleghi aderiscano e ci diano unamano. Più siamo e più efficiente sarà il Centro per la tutela dei diritti». Un servizio che si aggiunge a tutte le straordinarie attività che volontari e volontarie ogni giorno – e per tutto il giorno – svolgono per aiutare le tante persone in difficoltà. Dagli abiti, al cibo, ai giochi, al sostegno morale. Poi ci sono le parole di Aldo Meloni: «Faremo in modo che questa Casa diventi il gioiello della città ».Edè sulla buona strada.
Nadia Cossu - La Nuova Sardegna
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SASSARI. È un piccolo alimentari, senza insegne e senza vetrine, dove la merce non ha prezzi e i clienti possono fare la spesa tutti giorni senza pagare. È il minimarket della solidarietà, nato per chi si trova in difficoltà, ma per vergogna non ha il coraggio di rivolgersi alla Caritas o ai Servizi sociali. Chiunque, nel più totale anonimato, può avere pane, latte e altri generi alimentari.
La nuova iniziativa benefica dell'associazione onlus " Casa della fraterna solidarietà ", che sarà operativa da domani in corso Angioy 16, è stata presentata ieri mattina nella sede della Fondazione Divina Provvidenza, in piazza Sant'Agostino. Il presidente Aldo Meloni, davanti a una platea di circa 200 persone, ha spiegato come è nata l'idea del " Sacchetto della solidarietà ". " L’emergere di nuove povertà - ha detto Meloni -, che si sommano drammaticamente a quelle esistenti, ha toccato profondamente l'animo di un gruppo di persone, spingendole nei mesi scorsi a costruire un'associazione, con l'obiettivo di dare sollievo alle necessità primarie di vecchi e nuovi bisognosi. In via Angioy verranno distribuiti quotidianamente pane, latte e altri generi alimentari a lunga conservazione, a chiunque si presenti, consentendo ai bisognosi di consumare quanto ottenuto nell'intimità delle proprie abitazioni.
Ovviamente a nessuno saranno richiesti il nome, la ragione del bisogno o le sue idee. Si vuole evitare che il comprensibile pudore produca digiuni silenziosi, a volte drammatici ". Aldo Meloni ha ricordato Emre, il clochard trovato morto alcuni giorni fa ai giardini pubblici, e la giovane donna che si lasciò morire nel suo appartamento: " Il suo frigorifero fu trovato vuoto ". L'attività dell'associazione è nata anche perché non si ripetano più drammi del genere. Trenta volontari, coordinati da Gigi Noce, si daranno il cambio per tener aperto lo sportello dello " spaccio " 2 ore al giorno (dalle 9 alle 11), dal lunedì al sabato. I soci fondatori dell'associazione sono, oltre ad Aldo Meloni, Leonardo Tilocca, Antonello Cesaraccio, Piero Delogu, Gianfranco Favini, Settimo Romolo Tilocca e Carlo Sardana. " tra le società che hanno già deciso di dare il loro contributo per tenere in vita la struttura - ha spiegato Meloni - ci sono Cesaraccio per il pane, Murgia per il latte e Cellino per la pasta.
La Cobec Sisa fornirà regolarmente derrate alimentari, Nonna Isa farà donazioni periodiche, la Daf donerà i prodotti Danone, la ditta Auzzas quelli Parmalat. Il Banco alimentare ci ha garantito che ci farà avere una quota dei viveri della Comunità Europea ". Il direttore della Caritas diocesana monsignor Francesco Soddu, ieri ha benedetto il " minimarket " della solidarietà: " questa è un'opera benemerita. È fondamentale che ci mettiamo in rete per lottare contro tutte le povertà ".
Caritas, un pranzo per settanta indigenti in via canopolo
SASSARI. C’è chi il capodanno lo passerà in famiglia, chi in piazza d’Italia con amici. Altri sassaresi, più fortunati, stanno per salutare l’ultimo giorno del 2007 in qualche capitale straniera. In città, però, c’è chi ha poco da festeggiare. Sono i nuovi e i vecchi poveri, quelli che vivono nell’incertezza tutti i giorni dell’anno. Grazie alla Caritas e alla Casa della fraterna solidarietà, anche i meno fortunati però, potranno passare un capodanno sereno. La Caritas diretta da don Francesco Soddu, in collaborazione con il volontariato vincenziano, come ogni anno ha organizzato il pranzo di capodanno per i poveri. Nei locali della mensa di via Canopolo, infatti, è stata allestita una tavolata per una settantina di persone. Il pranzo è offerto dalla Banca di Sassari. Chi vive in condizioni di disagio economico, avrà la possibilità di fare la spesa " gratis " nello sportello della Casa della fraterna solidarietà, in corso Angioy.
Così com’è avvenuto il 24 dicembre scorso, i volontari dell’associazione confezioneranno sacchetti della spesa, con pane , pasta, pelati e con tutti gli altri prodotti disponibili, e li distribuiranno a chi ne farà richiesta. Tutto questo avverrà, come sempre, nel rispetto totale dell’anonimato dei richiedenti. A nessuno verrà chiesto nulla. Alla vigilia di Natale, i volontari avevano consegnato 450 buste ad altrettante famiglie. Una cifra che aveva spazzato via tutti i record del minimarket dei poveri. Per stamattina è atteso un altro " assalto "e per questo l’associazione non si farà trovare impreparata. " Per quanto riguarda il pane — spiega il presidente Aldo Meloni — la nostra autonomia è di 350 buste. Ma in ogni caso, i volontari confezioneranno i pacchetti fino a esaurimento delle altre scorte. Verranno distribuiti anche pandori e panettoni. Anche l’ultimo giorno dell’anno non facciamo mancare il nostro sostegno alle persone meno fortunate ".
La Nuova Sardegna
Nasce il centro di ascolto e di sostegno della Casa della fraterna solidarietà
Sassari. Hanno iniziato consegnando buste di generi alimentari alle persone indigenti. dopo il primo anno di attività, e 80.000 sacchetti distribuiti, i volontari della Casa della fraterna solidarietà ieri mattina hanno inaugurato il Centro di ascolto e sostegno: un servizio che renderà la vita meno difficile alle persone bisognose.
12 volontarie saranno a disposizione di chiunque si presenti, ascoltando le problematiche individuali, e si adopereranno per risolverle o alleviarle, anche con l’aiuto di psicologi, medici specialisti, avvocati, commercialisti, artigiani e altre figure professionali che dovessero essere necessarie. Le volontarie saranno presenti nel centro di ascolto il martedì e il giovedì, dalle 16 alle 18, nei locali di via Padre Taddei 5, a poche centinaia di metri dal " minimarket dei poveri " .
I responsabili della Casa della fraterna solidarietà hanno messo in piedi una rete di professionisti e artigiani, in grado di risolvere tutti problemi. Per esempio, chi ha bisogno di un passeggino per il proprio figlioletto, e non può permetterselo, può rivolgersi al centro di ascolto. Le volontarie, grazie ai circa 300 donatori " attivi ", nel rispetto totale dell'anonimato del richiedente, si muoveranno per cercare l’oggetto richiesto e in poco tempo lo consegneranno. Si tratta, in ogni caso, di oggetti usati, ma perfettamente funzionanti. Ma le richieste possono essere di qualsiasi natura: non solo oggetti o capi d'abbigliamento.
Chi ha bisogno di un falegname, di un elettricista o di un idraulico per una riparazione in casa, non dovrà fare altro che richiederlo. Chi alla necessità di una visita specialistica, avrà a disposizione dentisti, chirurghi, oculisti, ginecologi, neurologi. Chi, invece, non può permettersi un avvocato per questioni legali, un commercialista per risolvere problemi burocratici, potrà rivolgersi ai professionisti che si sono messe a disposizione della spazio Casa della fraterna solidarietà. Tutti questi servizi sono assolutamente gratuiti. Chiaramente, il centro di ascolto e di sostegno e rivolto solo a chi ha una reale necessità.
" Chi si rivolge al centro unico di prenotazione per la Asl per una visita specialistica deve aspettare per almeno sei mesi - ha spiegato Aldo Meloni, presidente della Casa della fraterna solidarietà -, Chi ha i soldi, si rivolge a un privato e risolve il problema. Chi è povero, non può fare altro che aspettare e soffrire. Ora anche chi è in condizioni di indigenza, può sottoporsi a una visita medica specialistica, senza attendere i tempi biblici della sanità pubblica ". Il centro di ascolto sarà operativo ufficialmente da martedì, nei locali messi a disposizione dalla fondazione Divina provvidenza. Sede che, però, futuro potrebbe non essere più disponibile. Per questo l'associazione ha già rivolto un appello all'amministrazione comunale.
"Ci siamo resi conto della necessità di attivare questo servizio - ha concluso Aldo Meloni - grazie all'esperienza con il supermarket dei poveri. In molti, infatti, ci chiedevano aiuti di altro genere che, fino a oggi, non eravamo in grado di dare. Ora, finalmente, le cose sono cambiate. Fare del bene fa bene a chi lo fa, e noi siamo qui per questo ".
Uno sportello aperto tutti i giorni che regala la busta della spesa. Pane, pasta, pomodori, frutta e verdura. Accompagnati dal sorriso di uno dei volontari addetti alla distribuzione. Non occorre il bancomat per prelevare. E neppure è necessario fornire le proprie generalità, perché la carità è paziente e benigna, ma anche discreta. E’ la Casa della fraterna solidarietà, che in corso Angioy 16 dalle 9 alle 11 di tutti i giorni (ma proprio tutti visto che è rimasta aperta anche a ferragosto) distribuisce la spesa a chi si presenta.
La media di 350 buste è salita a 450 nei giorni festivi costringendo l’associazione Onlus a cercare nuovi donatori e altri volontari per confezionare i pacchi alimentari. L’ideatore della Casa della fraterna solidarietà è Aldo Meloni, che ci tiene a specificare le finalità dell’associazione: " Non vogliamo sostituirci a nessuno, ma siamo complementari a chi si occupa dei poveri. Purtroppo le istituzioni politiche non si sono rese conto bene di quello che sta succedendo a Sassari. I poveri sono in aumento. Noi serviamo circa mille famiglie al mese e il trenta per cento sono composte da nuovi poveri. Il nostro punto di forza è che non schediamo nessuno, non chiediamo il nome o i motivi ". E siccome non di solo pane vive l’uomo, la Casa della solidarietà offre anche servizi. Sempre gratuiti. Vale per l’avvocato come per l’idraulico, per il dentista come per l’elettricista. "
Da un mese e mezzo abbiamo aperto il Centro di ascolto e sostegno. Il martedì e il giovedì una decina di volontarie, quasi tutte ex insegnanti, raccolgono le richieste. Senza chiedere il nome a chi si presenta ". Alla vigilia di Natale l’associazione ha pensato anche ai bambini poveri. Si sono presentati in 150, accompagnati dalle mamme, per ritirare i giocattoli. E hanno anche potuto fare un giro gratis nel trenino turistico. " La gioia dei bambini è stata la migliore ricompensa e il miglior incentivo per quello che facciamo ".
In 250 hanno ricevuto i regali raccolti da Rotary e Casa della fraterna solidarietà
SASSARI. Babbo Natale quest’anno è passato in via Padre Taddei. Domenica scorsa, oltre 250 bambini bisognosi, accompagnati dalle loro mamme, hanno avuto in dono un gioco e una confezione di dolci e caramelle. I volontari della Casa della fraterna solidarietà, infatti hanno distribuito la " montagna " di giocattoli raccolti nelle ultime settimane. Negli altri locali dell’associazione, in corso Angioy, il giorno di natale sono stati distribuiti 450 sacchetti della spesa.
La distribuzione dei giochi, fatta in collaborazione con il Rotary Club Sassari Silki, è stata fatta domenica scorsa a partire dalle 10, nella sede del centro di ascolto e di sostegno, dell’associazione Onlus, che da oltre un anno distribuisce buste di generi alimentari a centinaia di bisognosi. Fin dalle 9.30, oltre 50 persone erano in attesa davanti all’ingresso del centro. I volontari hanno aperto in anticipo dando il via all’ "assalto"degli oltre 250 piccoli che, nel corso di circa 3 ore, hanno quasi azzerato la montagna di giocattoli (per la maggior parte raccolti dai rotariani) e quella ancora più imponente di dolciumi vari. Dal centro di ascolto, inoltre, per tutta la mattina è rimasto a disposizione il trenino turistico, che ha portato in giro per la città i bambini lunedì scorso, giorno della vigilia, alla consueta distribuzione di generi alimentari è stato " sgretolato " il precedente record. " I volontari erano preparati a un aumento delle richieste e tutti i donatori erano stati sensibilizzati – ha detto Aldo Meloni, presidente dell’associazione –.
Ma mai avrebbero immaginato che nel corso di poco più di due ore si sarebbero presentate oltre 450 persone. A quota 350 il pane era terminato. Per fortuna erano disponibili più scorte, grazie alla generosità dei soliti donatori e di molti cittadini, e tutti hanno potuto portare a casa frutta, verdura, yogurt, latte, pasta, pelati e altro ancora. I nostri timori si stanno rivelando sempre più una triste realtà. E’ stato sufficiente affiancare alle associazioni già operanti in città una nuova struttura che non chiede di sapere “chi sei, perché hai bisogno, quali sono le tue idee”, per assistere all’emersione anche dei nuovi poveri. Il Centro d’ascolto e di sostegno di via Padre Taddei sta disvelando realtà diametralmente opposte all’attuale clima natalizio. È indispensabile l’aiuto e la condivisione dei cittadini. La Casa della Fraterna Solidarietà è di tutti coloro che donano e di coloro che ricevono " .
La Nuova Sardegna
In cinque mesi sono stati consegnati 33mila sacchetti della solidarietà
SASSARI. Sono passato due mesi, da quando il market dei poveri ha aperto i battenti in corso Angioy. E da allora, per sei giorni alla settimana,40 volontari distribuiscono ai poveri buste della spesa piene di generi alimentari: pane, pasta, pelati, yogurt. Dal 23 ottobre al 31 marzo sono stati consegnati 32.650 sacchetti, in media 240 al giorno.
I soci volontari della Casa della fraterna solidarietà nei giorni scorsi hanno approvato il primo bilancio, relativo agli ultimi mesi del 2006. Ma per avere un'idea di quanto ha fatto l'associazione, e di quanti sassaresi vivano in condizioni di indigenza, il periodo preso in considerazione per le prime statistiche è stato esteso fino al 31 marzo 2007. In totale i volontari hanno aperto lo sportello di corso Angioy 16 per 136 giorni. Dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 11, sono stati consegnati 32.650 sacchetti della solidarietà (240 ogni 2 ore). In totale sono state distribuite quasi diciannove tonnellate di pane, undici di pasta, cinque di frutta e verdura, quasi tre di riso, oltre ottomila barattoli di pelati, settemila litri di latte, quattordicimila confezioni di yogurt, e 1500 tubetti di maionese, undici mila brick di succhi di frutta e oltre tremila confezioni di biscotti. Ogni giorno vengono consegnate 240 buste, ma i " clienti " dal market dei poveri sono molti di più.
Non tutti, infatti, si presentano quotidianamente. Questo significa che i sassaresi che fanno ricorso allo sportello della solidarietà sono tantissimi. Probabilmente almeno un migliaio. In corso Angioy viene garantito l'anonimato degli indigenti. I volontari, infatti, non chiedono documenti e non fanno domande ai bisognosi. Consegnano le buste e un sorriso, e tutto finisce lì. Chi non ha il coraggio di rivolgersi alle istituzioni " storiche " per ottenere un po' di cibo, a molte meno difficoltà a farlo a Casa della fraterna solidarietà. I volontari, però, devono fare i conti, giorno per giorno, con la carenza di generi alimentari. " purtroppo il latte è affluito in modo insufficiente - spiega Aldo Meloni, presidente dell'associazione -, probabilmente per la nostra incapacità di sensibilizzare il monopolista regionale, la 3A di Arborea.
La gamma dei prodotti offerti è inadeguata ai bisogni dei poveri. Olio, scatolame vario, zucchero, legumi secchi, alimenti per l'infanzia e altro ancora sono assenti dai nostri scaffali, con conseguente frustrazione da parte dei volontari operativi, che non possono esaudire le richieste degli indigenti. E la sensazione di impotenza si aggrava quando a fare le richieste sono giovani madri, accompagnate dei loro piccoli " . L'associazione sta lavorando molto per coinvolgere i produttori per la grande distribuzione. Oltre ai tre panificatori (Cesaraccio, Calvia e Ballarini) che non fanno mai mancare il pane quotidiano, la Sisa-Cobec dà un importante contributo. " npurtroppo abbiamo dovuto prendere atto della dichiarata impossibilità tecnica di Auchan - continua Meloni -, non solo per le donazioni di merce lontana dalla scadenza, ma anche di quella ormai prossima all'eliminazione.
La catena Multimarket ci ha concesso un piccolo spazio per accogliere le offerte alimentari della propria clientela. La nostra attività è sostenuta anche dalla concessionaria Danone, che non fa mancare lo yogurt. Determinante, inoltre, è il contributo del Banco alimentari per il Nord Sardegna ". Oltre alla necessità di trovare nuove fonti di approvvigionamento, l'associazione vuole poter offrire ai poveri capi d'abbigliamento e cure dentistiche. Ma per questo sarebbero necessari locali più grandi e confortevoli. " non abbiamo lo spazio - conclude Aldo Meloni -, quello che ci ha messo a disposizione la Divina provvidenza è sufficiente per lo sportello della solidarietà. Noi continuiamo a confidare che il Comune o privati cittadini ci diano un aiuto per risolvere anche questo problema.
La Nuova Sardegna
Oltre duecento indigenti hanno chiesto la busta della solidarietà
SASSARI. Si sono presentati anziani, famiglie con bambini al seguito, persone sole, tutti con l'incredulità stampata sul volto. I volontari pensavano di consegnare al massimo un centinaio di buste di generi alimentari. Ma ieri mattina, giorno inaugurale del " minimarket " della solidarietà, in corso Angioy 16, in appena 2 ore sono stati consegnati ben 225 sacchetti una cifra enorme, che dà la misura di quante persone in città vivano in condizioni di disagio.
I volontari dell'associazione Casa della fraterna solidarietà hanno aperto lo sportello alle nove del mattino. Dopo meno di un'ora il pane era già finito. Una chiamata al panificio Cesaraccio, e in pochi minuti sono stati inviati altri tre gesti di panini. I " clienti ", nuovi e vecchi poveri della città, sono rimasti senza parole, con le buste bianche in mano, e nessun documento da firmare, nessuna domanda a cui rispondere. I sacchetti di generi alimentari, con pane, pasta, latte e pelati, sono stati consegnati a tutti e in forma assolutamente anonima. Oltre ad anziani e persone sole, allo sportello di corso Angioy 16 si sono presentati interi nuclei familiari. In quel caso, le buste sono state " arricchite " con biscotti, merendine e quant'altro. " Avevamo il sospetto che potessero arrivare molti bisognosi - ha spiegato Aldo Meloni, presidente dell'associazione di volontariato -, ma i numeri sono molto più alti di quanto potessimo immaginare. Noi non ci siamo fatti trovare impreparati, ma per tenere ritmi così elevati, sarà necessario che i supermercati della città diano un contributo maggiore, in particolare quelli che ancora non hanno dato la loro adesione. Molto spesso, prodotti che stanno per scadere, ma ancora buoni, vengono eliminati dagli scaffali dei supermercati, e vengono di fatto buttati. Noi, quegli stessi prodotti, potremmo consegnarli ogni giorno ai poveri che si rivolgono al nostro sportello. È necessario che tutti diano il loro contributo ". Per ora l'associazione opererà nei locali di corso Angioy, messi a disposizione temporaneamente dalla Fondazione Divina Provvidenza. Se l'amministrazione comunale, che per ora non ha contribuito in alcun modo, in futuro riuscisse a offrire locali più spaziosi, l'associazione potrebbe lavorare meglio e in condizioni migliori, e fare anche la raccolta di abiti usati da consegnare ai bisognosi. L'associazione attende risposte da alcuni produttori, per quanto riguarda il latte e altri generi alimentari. " Donazioni che incidono in modo irrilevante nel bilancio delle aziende – conclude Meloni - ma che potrebbero risolvere i problemi quotidiani, spesso di sopravvivenza, per tanti poveri della città ".
SASSARI. negozi e bar chiusi, città deserta, vicoli silenziosi. Sassari città turistica abbassano le saracinesche il 15 agosto. È l'altro Ferragosto. La città rimbomba e chi non si può spostare è costretto a restare barricato in casa. Il rumore festante, di Brindisi per i Candelieri e l'assalto dei " centomila " , per un giorno hanno coperto il silenzio della solitudine estiva e dopo la grande Faradda Sassari si è svegliata spopolata.
La frenesia per i preparativi dei Candelieri ha fatto passare in secondo piano la condizione di disagio dell'interminabile estate di chi è solo, mentre l'assessorato ai Servizi sociali del Comune si prepara a dare il via, a settembre, a un censimento della popolazione che risiede nelle varie case di riposo o cura della città, " per poter lavorare meglio ", spiega l'assessore Cecilia Sechi. Nessuna iniziativa per anziani e indigenti, che oggi troveranno sbarrati anche i cancelli dei luoghi che di solito li accolgono. Chiusa nel giorno della festa dell'Assunta la mensa della Caritas, che ieri ha fornito doppia razione ai circa cinquanta ospiti che ogni giorno siedono ai tavoli accoglienti dallo stabile di via Rolando, in una struttura che negli ultimi tempi ha fatto i salti mortali per garantire il servizio, con le cucine chiuse per ristrutturazione da dodici giorni. Perché fame e bisogno non vanno mai in ferie e, anzi, in estate si fanno sentire in maniera ancora di più pesante. "Ci siamo organizzati con i cestini - spiega Luciano Azzu, uno dei responsabili della struttura - distribuendo, per ciascun pasto,quattro panini imbottiti, dolce e frutta ad uno dei nostri ospiti. Ieri, in vista della chiusura ferragostana, abbiamo consegnato due cestini a testa, in modo da garantire un pasto anche per oggi ". Ormai conclusi i lavori di messa a norma dell'impianto elettrico, che hanno imposto lo stop all'attività, i fornelli torneranno a essere operativi e a sfornare pasti caldi a pieno regime a partire da domani. Chiusa anche la Casa della fraterna solidarietà, in corso Angioy, che ogni giorno distribuisce scorte di pane e generi alimentari. " Oggi è chiuso perché non c'è panificazione - spiegano i responsabili -. L’ attività ripartirà regolarmente domani, mentre ieri è nato distribuito pane in più, latte, pasta, riso, yogurt " E domani l'attività della struttura di volontariato riprenderà con maggiore serenità, dopo la donazione dei seimila euro raccolti da un gruppo di dipendenti dell’Inps, che consentirà di acquistare una fornitura di latte e pelati utile per venti giorni. Per gli anziani prigionieri della città deserta, rimane sempre attivo il numero verde dell’Auser-Filo d'argento (800 995988), e da sabato, per iniziativa della stessa associazione, prenderà il via il ciclo di feste " Nonni al chiaro di luna ", nel cortile dell'associazione, in via Tintoretto. Infine, oggi rimarrà chiuso anche il Cepas Auser, in largo Monache Capuccine, punto di riferimento pomeridiano per anziani ed extracomunitari. Archiviata questa giornata, i sei volontari dell'associazione torneranno ad animare le giornate delle case per anziani di San Pietro e della Divina Provvidenza, dove tutti i martedì e mercoledì organizzano feste ed attività di intrattenimento.