Il progetto della Casa della Fraterna Solidarietà ha raggiunto le celle di Bancali
SASSARI. Il miracolo delle dentiere ha spezzato le sbarre del carcere e raggiunto anche i detenuti di Bancali. In attesa di impiantare la millesima protesi dentaria gratuita ai bisognosi – che ormai arrivano in città da ogni angolo della provincia – la Casa della Fraterna Solidarietà da qualche mese sta provando a restituire il sorriso anche a chi è costretto a vivere dentro una cella.
L’idea di chiedere aiuto alla onlus creata 13 anni fa da Aldo Meloni l’ha avuto il garante dei detenuti Mario Dussoni, il dentista Giuseppe Siddi e l’odontotecnico Gavino Dettori hanno fatto il resto senza chiedere niente in cambio.
In tre mesi sono stati già otto i detenuti dell’istituto penitenziario sassarese (uomini e donne) che hanno potuto riprendere a sorridere senza vergogna grazie alle dentiere realizzare e impiantate gratuitamente con il supporto finanziario della Casa della Fraterna Solidarietà.
Dopo aver messo su una rete di volontari capace di sfamare ogni giorno almeno 200 famiglie bisognose e una vera e propria struttura di assistenza medica e sociale che si sostituisce in alcuni casi al Comune e in altri all’azienda sanitaria, la onlus di Aldo Meloni di recente ha iniziato a offrire anche le visite oculistiche gratuite e gli occhiali ai bambini dai 4 ai 13 anni delle famiglie in difficoltà.
Ma evidentemente non era abbastanza. «Molte delle persone che aiutiamo nella nostra sede di corso Margherita di Savoia – spiega Aldo Meloni – hanno avuto esperienza diretta o indiretta con la detenzione e dunque sappiamo bene quanto bisogno di aiuto ci sia anche tra i carcerati».
Ma i miracoli continuano a verificarsi anche fuori dalle celle e l’ultimo in ordine di tempo è accaduto qualche mattina fa nell’ambulatorio dentistico di Paolo Usai in via Roma.
Il dentista – che da anni impianta le dentiere gratuite realizzate in collaborazione con l’odontotecnico Gavino Dettori – per la prima volta ha impiantato un bite dentale a un paziente di 42 anni a cui le strutture pubbliche avevano fatto una richiesta economicamente inaccessibile alle sue tasche. «Questa persona stava soffrendo le pene dell’inferno – spiega Paolo Usai – a causa di una patologia dell’articolazione
temporo-mandibolare. Quando Aldo Meloni ci ha segnalato il suo caso con Gavino Dettori ci siamo detti che non potevano non aiutarlo. Cosa ci guadagniamo? Vedere una persona sofferente o in difficoltà riprendere a sorridere – conclude il dentista – non ha prezzo». (l.f.)
16 giugno 2019
La Nuova Sardegna (On-line: http://www.lanuovasardegna.it)